giovedì 28 gennaio 2021

I bambini scalpitano. Conosciamo il loro entusiasmo, la loro effervescenza


L’abbiamo percepita ogni giorno durante le lezioni a distanza, in questi lunghi mesi segnati dal passaggio di ben due stagioni, nei giorni in cui avremmo voluto rompere lo schermo per toccarci, annusarci e condividere dal vivo le emozioni che segnavano il lungo lockdown.

Anche noi insegnanti sembriamo bambini. Come formiche al lavoro, corriamo avanti e indietro perché tutto sia pronto, fresco, nuovo. Leggiamo e rileggiamo le linee guida affinché la scuola possa riaprire subito, prima possibile e in sicurezza. 

Il giardino è stato diviso in aree didattiche per giocare e lavorare all’aperto. Le aule sono bolle in cui raccogliersi a gruppi, non solo per fare didattica, ma anche per ragionare, sperimentare e usare in modo giusto la tecnologia. 

Le nuove lim, situate nelle aule ci aspettano per trasportarci attraverso il mondo, per giocare con i numeri e le parole, per condurci alla ricerca, alla scoperta e perché no…anche per rilassarci con musica e video. 

Le vecchie lavagne di ardesia ci hanno lasciato fare spazio a quelle più moderne, i banchi ora sono monoposto, la maestosa cattedra è scomparsa per lasciare il posto a un tavolino. Abbiamo bisogno di spazio, spazio fisico e mentale. 

Abbiamo bisogno di tempo per riflettere, di tempo per collaborare. Spazio e tempo…parole sacre di questa società che ci appiattisce e ci illude accelerando vertiginosamente ogni azione. I più piccoli sono le sue vittime consacrate. Dobbiamo aiutarli! E' il nostro primo dovere in qualità di educatori, soprattutto in questo difficile momento di pandemia in cui si naviga in mare aperto, senza stelle.

Tutto è pronto per l’accoglienza, tutto è pronto per la sorpresa! Perché accendere di meraviglia gli occhi di un bambino vuol dire aprirgli le braccia, destare curiosità, interesse, attenzione, creare un clima familiare, favorevole all’apprendimento.

Perché la sorpresa è gioia che si sparge per la scuola, tutti ne abbiamo un gran bisogno. Anche noi educatori che ci accingiamo ad intraprendere il nostro lavoro attraverso lo spirito del rinnovo, di una nuova rinascita.

L’umore è buono, il morale è alto, pronto a ricucire le ferite e a ridipingere l’anno con una progettazione allegra che centri i problemi attuali, la voglia di ritrovarsi, di fare, di vivere e crescere insieme.

Il progetto centrale “ RI-CERCHI-AMO-CI” contiene tutte le finalità che ci proponiamo:

-RITROVARSI

-IN UN GRANDE CERCHIO

-CON AMORE

-PER VIVERE INSIEME IL NOSTRO TEMPO

-PER CAVALCARE L’OMBRA DELLA PAURA

-PER ESPRIMERCI ED ESSERE PARTE DEL MONDO.

Le riunioni si susseguono per mettere a punto percorsi e progetti. Ogni educatore cerca e trova il suo ruolo, all’interno del gioco. Ognuno disegna la sua storia, prepara i suoi costumi, sceglie prove divertenti per i nuovi arrivati. Ognuno per un po’ torna bambino, perché soltanto così può trovare la giusta alchimia per stabilire contatto, per creare relazione.

Come sempre apriremo il cancello GIOCANDO. Con allegria spargeremo quei SEMI che ci offriranno lo spunto per riflettere sul rientro e programmare insieme ai bambini il nuovo anno.

Soltanto se i bambini si sentiranno parte ATTIVA del progetto potranno essere PARTECIPATIVI e MOTIVATI ad apprendere.



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